Apriamo una pagina del sito per celeberare la meravigliosa unicità della nostra laguna dedicando di volta in volta un piccolo spazio ad alcune delle tipicità.
Dedicato a tutti coloro per cui la laguna non è solo uno specchio d’acqua separato dal mare da un cordone litoraneo, ma è un mondo di colori, di suoni, di poesia!
Le Barene

Le barene (dal vocabolo veneto baro che indica un cespuglio o un ciuffo d’erba) sono terreni di forma tabulare tipici delle lagune, periodicamente sommersi dalle maree.
Pur essendo senza evidenti rilievi, possono presentare leggere depressioni centrali a catino e dei bordi debolmente rialzati. Sono attraversate da canaletti naturali.. In base alla formazione e all’evoluzione che hanno subìto, le barene possono distinguersi in:
- barene di bordo lagunare;
- barene delle aree interne;
- barene ai lati dell’antica immissione dei fiumi in laguna;
- barene ai bordi dei canali lagunari;
- paleobarene.

Le barene presentano un suolo pesante, asfittico, scarsamente permeabile di composizione limo-argillosa, definito “suolo salso” per l’elevata concentrazione di cloruri. Le piante che crescono in queste severissime condizioni hanno adottato differenti strategie per sopravvivere: cresce così una vegetazione diversa da quella che possiamo trovare in un prato o in un bosco e che, per la sua caratteristica di vivere in suoli salati, è detta “alofila” o alofita.
Le barene sono importantissime dal punto di vista ecologico: contribuiscono a favorire il ricambio idrico, limitano l’impatto delle maree sul livello dell’acqua funzionando da vaso di espansione, moderano l’azione del moto ondoso, ospitano, come già detto, una caratteristica vegetazione e una ricca avifauna. Oggi, tuttavia, tendono lentamente a scomparire perché erose dall’azione delle acque, accelerata da modificazioni antropiche quali lo scavo di canali profondi, il moto ondoso causato da imbarcazioni a motore, ecc. Alle barene si contrappongono le velme che, viceversa, sono zone prive di vegetazione perché emergono solo in particolari condizioni di bassa marea; mentre invece le parti più elevate, sommerse solo in particolari condizioni di alta marea, si chiamano motte. (Cit. Wikipedia)
Limonio (Fiuri de Tapo)
Una delle immagini che ci fa innamorare della laguna è quella distesa di fiori violacei che durante l’estate rende le barene e l’interno del litorale una vera e propria cartolina; si tratta del Limonio una pianta che può raggiungere i 70 cm di altezza e ben si è adattata al clima lagunare e alle caratteristiche del terreno salmastro. L’immagine di questo fiore porta i ricordi alle gite domenicali in barca di molto tempo fa quando le donne rientravano orgogliose dalla passeggiata con mazzi di questi bellissimi fiori pronti per abbellire le case; ora la raccolta non ne è consentita a tutela della flora tipica.
Assenzio Marino (Santonego)
Il Santonego è un liquore a base di grappa (ma esistono ricette che prevedono l’utilizzo di altre basi alcoliche) molto apprezzato e famoso per le sue qualità digestive; l’ingrediente che non può mancare è l’assenzio marino, nome scientifico Artemisia Coerulescens, che cresce spontaneo nella laguna di Grado e veniva usato in passato quale rimedio per svariati problemi di salute.
La Salicornia
Non tutti sanno che la Salicornia, conosciuta anche come Asparago di mare, è commestibile; non solo, ma ha anche delle ottime proprietà diuretiche, calmanti ed è un gustoso integratore di vitamine C e B. Conosciuta fin dall’antichità, nei tempi moderni ne era stato perso l’utilizzo in cucina; solo recentemente è stata riscoperta ed è entrata pure nelle ricette di alcuni grandi Chef.